Nella metodologia Agile, la retrospettiva è un momento fondamentale per aiutare un team a migliorare il flusso produttivo. Ritengo, infatti, che sia molto importante variare periodicamente il modo di fare retro, cosi da non fossilizzarsi sulle solite problematiche o cadere nel tranello dell’appagamento. Per questo ho selezionato 5 tecniche di retrospettive agile che meritano di essere approfondite.
La retrospettiva è un incontro che si tiene alla fine di un’iterazione di sviluppo Agile. Durante la retrospettiva, il team riflette su quanto accaduto durante l’iterazione appena trascorsa e individua le azioni per migliorare il futuro.
Known Issues
E’ un’attività di retrospettiva mirata alla risoluzione di problemi già noti. E’ utile soprattutto per affrontare tematiche che troppo spesso vengono trascurate all’interno di un team ed individuare una o più azioni mirate a debellare il problema. Come funziona?
- Il team viene diviso in gruppi, divisi proporzionalmente al numero di persone (es. un team di sei persone può essere diviso in due gruppi da tre), io trovo interessante dividere i tecnici dal business perché molto spesso le visioni delle problematiche sono differenti;
- Ogni gruppo fa un breve brief, tirando su una lista di problemi noti ancora irrisolti;
- Un capogruppo si assume l’onere di leggere ad alta voce i problemi che ha sollevato, spiegandoli brevemente;
- Dopo aver letto e spiegato, si appende il foglio su una lavagna o ciò che si ha a disposizione;
- Tutto il team penserà ad una soluzione al problema, scrivendola su un post-it che verrà affiancato a quello principale;
- A votazione, si sceglie, per ogni problema, la soluzione adatta a cui seguirà un’azione (start doing)
Per ottimizzare i tempi, il mio consiglio è quello di aiutarvi con la tecnica del pomodoro, soprattutto nella fase decisionale (la prima).
La tecnica del Box
E’ una delle tecniche che più spesso ho utilizzato, la trovo molto efficiente perché non solo è utile a segnalare problemi già noti ma offre lo spunto di evidenziare cose positive e cose da migliorare all’interno dell’iterazione appena trascorsa. Nella tecnica del Known Issues ho parlato di “start doing”, qui invece abbiamo a disposizione 3 tipi di azione:
- Start doing: segnalare correzioni ad azioni per cui si è appena trovata una soluzione;
- Continue doing: continuare ad effettuare azioni già intraprese nelle precedenti iterazioni o sorte spontaneamente durante quella appena trascorsa;
- Stop doing: sono azioni a cui si deve necessariamente porre fine.
Se il team non intende puntare i riflettori su problemi già noti ma aprire anche a proposte migliorative che possono nascere senza la necessità di avere un problema, questa è la tecnica che fa per voi:
- Procurarsi una scatola di medie dimensioni (questo dipende sempre dal team);
- All’interno della scatola, inserire tutti i pensieri e le attività svolte dal team;
- Dividere la lavagna in tre aree, disegnando una scatola al centro, le tre aree conterranno
- STOP!: ciò che deve necessariamente finire!
- RECYCLE: ciò che deve viene preso in considerazione per essere riconsiderato (un’idea che può essere migliorata al momento o in futuro);
- PLAY: proposte che devono essere sicuramente intraprese nell’immediato
- L’owner apre il box e legge i post-it;
- Ogni post-it letto, viene discusso dal gruppo, che deciderà il giusto collocamento nella board (stop, recycle, play) dopo una breve discussione;
- Le azioni prese sono immediatamente consultabili, poiché divise nelle tre macro-aree precedentemente descritte.
Speranza e preoccupazioni
Il modo più efficiente per carpire eventuali malcontenti e/o buoni propositi deriva da questa tecnica di retrospettiva. E’ utile ad allontanarsi da eventuali aspetti tecnici dello sviluppo per puntare sull’aspetto umano; un dipendente produttivo è un dipendente felice, il modo per capirlo? Utilizzare “speranza e preoccupazioni“:
- Si divide la board in due parti;
- Si chiede ai partecipanti di scrivere almeno un post-it con un messaggio di speranza, ed uno di preoccupazioni;
- Si colloca il post-it nella rispettiva area;
- Brinstorming da cui scaturiscono azioni da prendere;
Apprezzamento a 360°
La bravura di un team consiste nel scegliere la retrospettiva giusta in base al momento che lo stesso sta attraversando. La tecnica di apprezzamento a 360° è l’ideale da utilizzare nel caso in cui il morale di un team è sotto terra, serve a creare la giusta autostima personale e creare le giuste motivazioni per ripartire. Scopriamo in che modo:
- Ogni partecipante deve munirsi di carta e penna;
- Tutti devono scrivere quello che apprezzano di tutti gli altri partecipanti (dedicare massimo 3 minuti a persona);
- Formare un cerchio;
- A turno, ognuno è invitato a sedersi al centro di questo cerchio;
- Tutti gli altri, leggeranno le valutazioni di apprezzamento del partecipante al centro (da 0 a 360°);
- Ripetere per ogni partecipante;
Dopo questa retrospettiva, la fiducia e la stima aumenterà ed il morale del team sarà sollevato rispetto l’iterazione trascorsa. Ovviamente, nulla vieta di utilizzare questa tecnica anche nel caso opposto 😉 🙂
Smile
L’obiettivo di questa tecnica di retrospettiva è quello di sviscerare ogni possibile argomento positivo o negativo che il team ritiene di dover affrontare, è utile per team numerosi:
- Ogni partecipante si munisce di post-it e penna;
- Scrive uno o più pensieri felici, tristi o confusi seguiti da uno smile;
- Incollare i post-it liberamente sulla lavagna;
- L’owner dell’attività si preoccuperà di dividere i post-it in nuvole, accomunati da macro-aree (es. Tecnologia, Team, ecc…);
- A turno, ogni partecipante può esprimere 3 voti sui post-it interessanti, che ritiene possano essere oggetto di discussione (può esprimere anche 3 preferenze su un unico post-it);
- Vengono ordinati i primi 5 post-it più votati e discussi partendo dal meno votato;
- Per ogni post-it può essere presa un’azione (start doing);
Probabilmente è una delle tecniche più diffuse, perché permette a ruota libera di esprimere pensieri associati ad uno stato d’animo, la discussione che ne consegue è quasi sempre utile a risolvere il problema sollevato.
Quali tecniche di retrospettiva consigli? E quali di queste conosci?